User Manual

23
Per far fronte ad alcune situazioni che possono verificarsi durante le lavorazioni in uno studio di
registrazione, è essenziale definire un riferimento di sync. Un esempio: Un registratore ADAT è
collegato all’ingresso ADAT (ADAT diventa immediatamente la sorgente in AutoSync) e un lettore CD
è collegato all’ingresso SPDIF. Provate a registrare dal CD e sicuramente rimarrete stupiti. Pochissimi
lettori CD possono essere sincronizzati. I campioni saranno inevitabilmente corrotti perché il segnale
dal lettore CD viene letto con il clock (sbagliato) dell’ADAT, di conseguenza fuori sync. In questo
caso, Pref Sync Ref dovrà essere impostato temporaneamente su SPDIF.
Quando diverse periferiche digitali vengono utilizzate contemporaneamente in un sistema, non è
sufficiente che operino alla stessa frequenza di campionamento ma anche che siano sincronizzate tra
di loro. Questo è il motivo perché i sistemi digitali necessitano di una singola periferica definita come
“master”, la quale manda lo stesso segnale di clock a tutti le altre periferiche che ovviamente devono
essere in modalità “slave”.
La tecnologia esclusiva di RME SyncCheck
(implementata per la prima volta nella seria
Hammerfall) permette una verifica e
visualizzazione dello stato del clock in uso.
SyncCheck indica se vi è un segnale valido
(Lock, No Lock) per ogni ingresso (Word
Clock, ADAT, SPDIF), oppure se vi è un
segnale valido e sincronizzato (Sync). Il
campo AutoSync Ref visualizza l’ingresso e
la frequenza della sorgente di
sincronizzazione in uso (vedi capitolo 37.1).
In pratica, SyncCheck permette all’utente di
controllare in modo semplice se le
periferiche digitali sono connesse e
configurate in modo corretto. Con
SyncCheck, tutti possono superare questa
fonte di errori comune che finora è stato
sicuramente l’argomento p complesso in
ambiente digitale negli studi di registrazione.
Grazie alla tecnologia AutoSync ed i PLL velocissimi, la Fireface 400 non è soltanto capace di gestire
le frequenze di campionamento standard ma anche qualsiasi frequenza di campionamento tra 28 e
200 kHz. Anche l’ingresso di work clock, il più usato in operazioni varispeed, permette qualsiasi
frequenza tra 28 kHz ed 200 kHz.
A 88.2 oppure 96 kHz: se gli ingressi ADAT sono selezionati in Pref Sync Ref, la frequenza di
campionamento visualizzata nel campo SPDIF Freq. Differisce da quello visualizzato in AutoSync
Ref. L’interfaccia passa automaticamente alla modalità S/MUX perché gli ingressi e le uscite ottiche
ADAT possono arrivare solo fino a 48 kHz. I dati da/a singoli ingressi/uscite vengono divisi su due
canali, la frequenza interna rimane a 44.1 o 48 kHz. In questi casi, la frequenza di campionamento
ADAT è soltanto la metà della frequenza SPDIF.