User Manual
Prova
è fin troppo ben costruito, in quanto i limi-
tatissimi giochi presenti tra elevatore e
corpo del serbatoio ricavato da una lamiera
d’acciaio di buono spessore, ad arma sporca
e con particolari profili di palla hanno cagio-
nato vari impuntamenti in fase d’alimenta-
zione. In questo caso, una minor “preci-
sione” d’accoppiamento non avrebbe asso-
lutamente creato disdoro all’arma, anzi, ne
sarebbe stata sicuramente avvantaggiata.
Il serbatoio è monofilare e, quindi, ha una
capacità di soli 3 colpi, è comunque previ-
sto anche un caricatore maggiorato di 5
colpi che potrebbe essere utilizzato anche
in Italia, visto che l’arma è catalogata pro-
prio a 5 colpi. Una peculiarità del caricatore
risiede nel fondello munito di due bande
fluorescenti che, in condizioni di scarsa visi-
bilità, ne consentono il ritrovamento in caso
di eventuale caduta nell’erba.
La finitura esterna dell’arma si affida a una
spessa brunitura lucida che, in virtù delle
superfici metalliche moderatamente spaz-
zolate, non cagiona riflessi fastidiosi pur
conservando una piacevole brillantezza.
Un piccolo vezzo estetico che impreziosisce
la 1770 è costituito dalle fresature a squame
della guida per l’attacco dell’ottica.
L’otturatore, per contro, è prodotto in
acciaio inox e successivamente lucidato al
fine di limitare e “nascondere” gli eventuali
segni di scorrimento. L’assoluta assenza di
segni di utensile sia internamente sia ester-
namente all’arma conferma, infine, la serietà
e la cura che l’azienda presta a ogni suo
prodotto.
PROVA A FUOCO
La natura della carabina impone valutazioni
che esulano dal mero impiego venatorio,
in quanto la presenza di una canna semi-
pesante, rende l’arma vocata e ben sfrut-
tabile anche in ambito sportivo.
Per la prova sono ricorso al fido bipiede
Harris Br per l’appoggio anteriore e l’ottica
Leupold Vari X III 3,5-10x50, di impostazione
venatoria vista l’assenza di correttore dell’er-
rore di parallasse, ma dotata di reticolo fine
cross-hair. Le munizioni commerciali utiliz-
zate hanno spaziato da caricamenti Varmint,
come le Federal Jsp di 55 grs e Hornady
Varmint express con palla V-Max sempre di
55 grs, alle venatorie Federal con palla Jsp
Nosler di 60 grs per arrivare alle Match di
casa Fiocchi, Sellier & Bellot e Lapua, munite
di palle Hpbt di 69grs. Le ricariche assem-
blate hanno visto scendere in campo palle
quali le Sierra Match king Hpbt di 52 e 69
grs, Sierra Game king Sp di 55 grs, Lapua
Sp di 55grs, nonché le Hornady Hp Match
di 60 grs, tutte spinte dalla Vithavuori N135
e utilizzando bossoli nuovi Federal e Lapua
Match. Per la taratura dell’ottica sono
ricorso, invece, alle commerciali Fiocchi Fmj
di 55 grs che non hanno mostrato partico-
lare feeling con l’arma. La prova si è svolta
effettuando più serie di 5 colpi alla canonica
distanza di 100 metri, anche perché a causa
dell’assolata giornata estiva, con tempera-
ture che sfioravano i 36 °C, l’elevato effetto
miraggio non mi ha consentito l’elimina-
zione dell’errore “umano” a distanze supe-
riori. Con le munizioni commerciali testate
sono emerse notevoli differenze di rendi-
mento, poiché se con le Fiocchi Fmj e le
Federal Jsp 55 grs si sono avute rosate piut-
tosto aperte, con tutte le altre sono sempre
agevolmente rimasto ben al di sotto del
fatidico moa. Le preferite dall’arma si sono
rivelate, in ordine, le Lapua Scenar con
rosata di 16,5 mm (4 colpi in 10 mm) le
Fiocchi Match con 17,0 mm (4 colpi in 11
mm) e le S&B con 19,0 mm (4 colpi in 9
mm). Con le ricariche, tutte le rosate sono
rimaste sotto al moa con punte d’eccellenza
come la rosata di 15,5 mm ottenuta dalla
ricarica venatoria munita di palla Sierra
Game king o l’ottima rosata di 14,0 mm
realizzata con le palle Sierra Match king di
69 grs in cui 4 colpi hanno raggruppato in
appena 9 mm. È presumibile che con una
ricarica ad hoc, assemblata con bossoli
Lapua Match già sparati nell’arma e “ricol-
lettati” e un’oculata scelta di palla e pol-
vere, sicuramente si potranno raggiungere
risultati anche notevolmente migliori. Dai
risultati ottenuti, comunque, ritengo che
gli sforzi della Anschütz siano stati appagati
in quanto l’arduo obiettivo di produrre
un’arma venatoria con caratteristiche Match,
pare essere stato raggiunto con soddisfa-
zione. Si evince anche che la piccola 1770
è di “bocca buona” poiché in ordine alle
rosate ottenute con le diverse configura-
zioni di palla, vanta un’invidiabile flessibilità
d’utilizzo. Durante la prova, a parte i citati
impuntamenti in fase d’alimentazione con
le Hornady Hp 60 grs, non si sono verificati
malfunzionamenti, è tuttavia utile segnalare
che la finestra d’espulsione inusitatamente
stretta (per aumentare la rigidità torsionale
dell’azione) non agevola l’introduzione
manuale della cartuccia in camera. La lieve
affumicatura dei primi millimetri di colletto
e l’assenza di deformazioni a carico del bos-
solo, nonché la percussione centrata testi-
moniano che i tecnici tedeschi hanno rea-
lizzato una camera stretta e precisa, asso-
lutamente in linea con la tradizione di casa
Anschütz. Notevole è stata anche la tenuta
al calore della canna, che mai ha dato adito
a migrazioni della rosata.
fucili a canna rigata | Anschütz 1770D Walnut classic meister grade calibro .223 Remington
L’incassatura. Nella parte
anteriore si nota il recoil
lug principale, affondato
nel legno, un secondo
punto di scarico
del rinculo è in
corrispondenza del
punto di innesto
della vite posteriore.
Anschütz non ha bisogno di maestri
per gli scatti. Questo è in un solo
tempo, regolabile tra 1.000 e 2.000 grammi.
Il puntale arrotondato dell’asta, in stile americano.
La canna non ha punti di contatto con la calciatura.